E’ stato presentato, il 3 maggio 2022, presso l’Istituto Paritario di Palermo il libro “I pazzi di Corleone. I compaesani di Liggio, Riina e Provenzano, testimoni minacciati dalla mafia e abbandonati dallo Stato” di Ernesto Oliva, con la partecipazione attenta degli studenti e con gli interventi dell’Autore e dei Professori Susanna Guercio, Salvatore Sarracco , Pier Luigi Aurea, coordinatore didattico dell’Istituto, Umberto Balistreri, Presidente dell’Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici.
L’Autore, Ernesto Oliva è un giornalista professionista. Dal 2003 è redattore ed inviato a Palermo della TGR Sicilia della RAI. Ha pubblicato con Salvo Palazzolo “L’altra mafia. Biografia di Bernardo Provenzano” (2001) e “Bernardo Provenzano. Il ragioniere di Cosa Nostra (2006). Nel 2018 ha prodotto e realizzato con Antonio Prestigiacomo il documentario “Voci di Capaci”. E’ autore dal 2007 del blog documentario reportagesicilia.blogspot.it.
Il libro costituisce una documentatissima disamina sulla mafia nel Corleonese, soprattutto nel periodo 1950-1970.
“Luciano Liggio, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano sono stati gli artefici di una stagione di violenza mafiosa che ha segnato con stragi e omicidi la storia contemporanea della Sicilia e dell’Italia. A loro si devono i delitti di numerosi rappresentanti delle istituzioni e l’eredità di un indelebile marchio di omertà attribuito a Corleone. Negli anni di ascesa criminale dei liggiani, numerosi corleonesi invece diedero prova di credere nella forza della denuncia, affidando allo Stato la speranza di potersi affrancare dalle logiche di un potere vessatorio e sanguinario. Il loro tentativo fallì perché quello Stato non fu capace di tutelare e valorizzare il loro contributo, vanificando così la possibilità di stroncare sul nascere la violenza dei liggiani. Costretti dai mafiosi a ritrattare le loro accuse, alcuni di questi testimoni furono addirittura indotti a simulare la follia. Ancor oggi, i protagonisti dimenticati di quella tradita capacità di opposizione alla regola dell’omertà vengono da pochi ricordati come “i pazzi di Corleone”.